“Se hai il raffreddore ti preparo spremuta d’arancia, che contiene vitamina C”.
Tante volte, questa è stata la frase che ci hanno ripetuto da piccoli quando, tra uno starnuto e l’altro, il termometro segnava 38° ed eravamo felici di non andare a scuola.
Ma che cos’è davvero la Vitamina C?
L’acido ascorbico, (l’altro nome della vitamina arancione) appartiene al gruppo delle vitamine idrosolubili, cioè quelle che possono essere accumulate nell’organismo umano e devono essere assunte tramite l’alimentazione.
1. A cosa serve la Vitamina C?
Grazie al suo potere ossidante, la vitamina C aiuta il sistema immunitario a sviluppare delle barriere per prevenire infezioni, e contribuisce ad anticipare il rischio di tumori (in particolare quello allo stomaco) limitando la sintesi di sostanze cancerogene. Inoltre, svolge un ruolo fondamentale per la neutralizzazione di radicali liberi (molecole alla cui struttura atomica un elettrone, per cui, per ritornare allo stato di equilibrio atomico, tendono a sottrarlo ad altre vicine col risultato di danneggiarle).
In ultimo, questa sostanza partecipa a molte reazioni chimiche riferite al metabolismo oltre che alla biosintesi di aminoacidi, ormoni e collagene (la principale proteina del tessuto connettivo).
2. Come si assume
Come dicevano le nostre nonne, questo tipo di vitamina è contenuta in particolar modo in alcuni tipi di frutta come le arance, i mandarini, i limoni, le fragole, oltre che in determinata verdura come gli spinaci, i broccoli, i pomodori e i peperoni. La freschezza di questi alimenti è necessaria perché si possa godere al massimo dei loro benefici legati alla vitamina C. Devono essere conservati per non più di 3 o 4 giorni in frigo, e consumati preferibilmente crudi o poco cotti. Il fabbisogno giornaliero di vitamina C varia a seconda del genere: 90 mg per gli uomini e 70 per le donne, che possono incrementarlo nel caso si trovino nei mesi di gravidanza.
È necessario fare attenzione a non assumerne in quantità eccessive. Il rischio è quello di generare problemi ai reni, con la formazione di piccoli calcoli o di eccessiva produzione di ferro (la vitamina C ne favorisce l’assorbimento, per cui, in caso di carenza di questa proteina, assumerla con qualche goccia di limone faciliterebbe la sintesi). I problemi più comuni legati all’eccessiva assunzione della vitamina C sono mal di testa, bruciori di stomaco, vomito, diarrea e gastrite. Oltre a questi, possono verificarsi fenomeni come vertigini, debolezza e vampate di calore.
Al contrario, essere carenti di vitamina C potrebbe essere causa di scorbuto, una patologia passata alla storia come “la malattia dei marinai”. Questi vivendo sulle navi e non mangiando cibi freschi per molto tempo, erano particolarmente esposti alla malattia.
3. Combatte davvero il raffreddore?
No, ufficialmente la vitamina C non combatte direttamente il raffreddore o l’influenza stagionale. Il suo compito, come detto, è quello di supportare e rafforzare il sistema immunitario a prevenire malanni stagionali o virus influenzali.
Alla vitamina si riconosce piuttosto la capacità di ridurre dal punto di vista temporale l’episodio influenzale, ma sempre in misura marginale rispetto all’entità della malattia. La sua efficacia si ottiene fino in fondo se assunta con regolarità nel tempo, pur senza eccessi.
Altri articoli sulle Vitamine:
Sustenium multivitaminico 100 %
Integratore alimentare multivitaminico e multiminerale indicato in caso di carenze o di aumentati fabbisogni organici dei micronutrienti contenuti.
Acutil multivitaminico 30 compresse
Integratore alimentare a base di vitamine e minerali con Fosfoserina. Le Vitamine B6, B12 e C, contribuiscono alla riduzione della stanchezza e affaticamento.
