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Cura del benessere

Potassio, cos’è e come assumerlo

Potassio, cos’è e come assumerlo

Tempo di lettura 6 minuti

Il potassio è un sale minerale che fa parte della categoria dei macrominerali, la sua carenza nel nostro organismo può comportare gravi conseguenze. Quando l’alimentazione non basta ad assumerne a sufficienza, alcuni integratori possono intervenire per rimediare.

In questo articolo vi spiegheremo cos’è il potassio, come assumerlo e quali sono le funzioni che svolge. Nel dettaglio parleremo di:

1. Cos’è il Potassio

Il potassio viene assunto giornalmente attraverso l’alimentazione ed è un minerale fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Questo particolare minerale è anche un elettrolita, cioè una sostanza capace di condurre la corrente elettrica, e partecipa all’azione di diverse operazioni biologiche:

  • controllo della pressione sanguigna;
  • battito cardiaco;
  • salute delle ossa;
  • digestione;
  • contrazione muscolare;
  • regolazione del pH;
  • bilancio idrico.

Nel nostro organismo gran parte del potassio è contenuto nelle cellule per mantenere i livelli nel sangue entro precisi parametri e regolare intanto lo scambio in un verso o nell’altro a seconda dei bisogni.

Se il livello diventa di potassio aumenta o diminuisce troppo allora si rischia l’insorgenza di sintomi gravi. In alcuni casi, ad esempio, un’alterazione eccessiva può causare un’aritmia cardiaca e persino un arresto cardiaco.

Essendo essenziale per il nostro organismo ma non potendo produrre autonomamente questo minale, è necessario assumere il potassio attraverso una buona alimentazione. Generalmente se ne perdono importanti quantità per via della sudorazione e dell’espletamento delle urine e delle feci.

L’impiego di precisi farmaci e alcune patologie possono alterare la quantità di potassio nelle cellule, influenzandone conseguentemente la concentrazione nel sangue.

E’ importante assumere correttamente il potassio tramite alimentazione come fattore protettivo contro molte condizioni e patologie. Il potassio è utile in tal senso a mantenere in salute le ossa (contrasta il rischio di osteoporosi tra le donne anziane), ad un aumentare la pressione del sangue e per la prevenzione dell’ictus ischemico.

In Italia l’apporto di potassio consigliato da assumere è di 3 g al giorno. Il minerale è possibile assumerlo naturalmente attraverso alimenti quali: fagioli, piselli, asparagi, patate, albicocche, banane, cavolfiori, spinaci, soia, arachidi, frutta, verdura, pesci, carni fresche, latte e yogurt.

L’assorbimento del minerale avviene a digiuno senza che nemmeno ce ne accorgiamo, in maniera del tutto passiva nel duodeno.

 

cos'è il potassio

 

2. Funzione metabolica

Questo minerale si trova soprattutto nei liquidi intracellulari, dove svolge le medesime funzioni svolte dal sodio: si occupa quindi dell’eccitabilità neuromuscolare, della ritmicità del cuore, della pressione osmotica e della ritenzione idrica.

Se si conduce una buona alimentazione l’apporto giornaliero di potassio è di circa 4 g, il suo assorbimento avviene durante il digiuno in maniera passiva attraverso il duodeno. La sua eliminazione invece avviene mediante le urine e le feci. I reni possono intervenire per eliminare grandi quantità del minerale in eccesso ma in caso di apporto carente, non esiste un modo per interrompere il suo processo di eliminazione.

Generalmente le concentrazioni maggiori del minerale si registrano a livello muscolare e cardiaco, infatti il patrimonio totale di potassio è proporzionale alla massa magra e al contenuto di azoto. Non è un caso infatti che questa sostanza regoli l’eccitabilità delle fibrocellule muscolari e miocardiche.

In caso di iperkaliemia, ossia eccesso di potassio, possono subentrare aritmie cardiache, fibrillazione ed arresto cardiaco, il bilancio tra le entrate e le uscite del minerale deve quindi essere equilibrato. Il bilanciamento dipende all’alimentazione oltre il processo e dal processo di eliminazione renale, intestinale e cutanea.

I reni sono il fulcro dell’omeostasi del potassio nell’organismo, il minerale viene infatti filtrato dai glomeruli renali e poi riassorbito nel tubulo prossimale.

L’eliminazione renale è controllata da diversi fattori e, con un meccanismo non dissimile, l’aldosterone promuove le perdite di potassio a livello ghiandolare e del colon.

L’eliminazione e la ritenzione del minerale sono quindi influenzate dalla sua introduzione giornaliera, per questo è così importante seguire una dieta ricca di potassio. Anche se il nostro corpo non può ridurre del tutto la potassiuria, nemmeno in caso di carenza, una buona alimentazione può controbilanciare le perdita renali obbligatorie. Una forte sudorazione, diarrea o vomito, possono di contro aumentare queste perdite.

3. Carenza di Potassio

L’ipopotassiemia o ipokaliemia, ossia la carenza di potassio, si verifica quando la concentrazione del minerale nel sangue è meno di 3,5 mEq/l.

Questa carenza non causa sempre sintomi o disturbi, se lieve, ma se grave può portare alla comparsa di disordini della contrazione muscolare cardiaca.

Il disturbo viene diagnosticato attraverso un esame del sangue e le cause principali sono: diarrea, abuso di diuretici, vomito, insufficiente assunzione con la dieta.

Anche un’eccessiva sudorazione può aggravare la perdita di potassio. Per migliorare questa condizione si consiglia il consumo di alimenti ricchi del minerale.

 

 alimenti potassio

 

4. Sintomi della ipokaliemia

I sintomi più comuni della ipokaliemia che si possono verificare sono: affaticamento, stitichezza, palpitazioni, crampi, spasmi muscolari, debolezza muscolare, formicolio, paralisi.

In caso di carenza grave si rischia anche un’aritmia cardiaca fino a completo arresto del cuore. Come sintomatologia clinica connessa alla ipokaliemia prevede anche scarso appetito, segni di ipereccitabilità neuromuscolare, guizzi improvvisi e fascicolazioni spontanee.

Ancora può comportare ipoventilazione e paralisi respiratoria, paralisi flaccida, iporeflessia tendinea, ileo paralitico e poliuria.

5. Le cause più comuni

Tra le cause più comuni che possono indurre alla carenza di potassio compaiono:

  • abuso di liquirizia;
  • abuso di diuretici;
  • un’eccessiva sudorazione;
  • diarrea;
  • vomito;
  • intensa attività fisica;
  • perdita di liquidi;
  • iperaldosteronismi;
  • terapia insulinica;
  • diabete;
  • malattie renali;
  • assunzione prolungata di cortisonici.

Solo un ridotto apporto alimentare generalmente non causa ipokaliemia ma può essere un buon alleato per combatterne la carenza.

Per curare questo disturbo si può provare ad aumentare il consumo di alimenti vegetali e diminuire invece l’apporto di sodio. Nella dieta può essere supportata anche dall’assunzione di integratori (che vengono presi per via orale) e di sali di potassio (somministrati per via endovenosa).

Gli alimenti più ricchi di potassio che si possono integrare nella dieta ci sono: banane, albicocche, pomodori, patate, legumi e frutta secca, carni e latte.

Se non si manifestano sintomi specifici, per curare la ipokaliemia basta reintegrare il potassio attraverso integratori orali. Questi vanno assunti a piccole dosi e durante i pasti. Se però l’ipokaliemia è più grave si richiede un’assistenza ospedaliera per:

  • individuare e curare la causa scatenante;
  • reintegrate le scorte del minerali attraverso flebo;
  • procedere alla somministrazione;
  • monitorare i livelli nel tempo.

6. Il Potassio e lo sport

Per gli atleti un’integrazione di potassio può essere utile perchè sono spesso sottoposti a abbondanti sudorazioni e riesce a reintegrare i sali minerali.

Bisogna però ricordare che anche é troppo potassio è pericoloso per questo nei testi di fisiologia dello sport non viene raccomandato il reintegro specifico di potassio, ma si richiede solo un suo adeguato apporto alimentare.

Per gli sportivi sarebbe ideale ricorrere a bevande idrosaline e di seguire una dieta sana ed equilibrata. Anche l’apporto di sodio è pure importante, specificamente durante i mesi estivi.

Durante l’attività fisica la sudorazione comporta la fuoriuscita di potassio dal tessuto muscolare e si può verificare quindi l’ipokaliemia. Se non adeguatamente trattato questo disturbo si può verificare insufficienza renale e per questo si consiglia l’uso di integratori.

7. I migliori integratori di Potassio

I migliori integratori di potassio che possiamo proporvi sono:

Ripresa 10g è un integratore alimentare di magnesio e potassio con acido aspartico in bustine in bustine effervescenti. Il suo utilizzo è particolarmente indicato nei momenti di stanchezza, debolezza muscolare o crampi provocati da eccessiva sudorazione o intensa attività fisica. La sua efficacia è assicurata, anzi spesso il suo utilizzo deve essere regolato da indicazioni mediche proprio per la sua particolare validità. Tra gli ingredienti, i suoi produttori hanno inserito anche succo di arancia che ne mitiga e addolcisce il sapore.

Idravita integratore, un integratore alimentare a base di sali minerali (sodio, potassio e cloruro) e zucchero in rapporto bilanciato. È particolarmente utile per ripristinare l’equilibrio idrosalino corporeo, spesso alterato da situazioni stressanti, come ad esempio nei casi di eccessiva sudorazione o aumentato sforzo fisico. Rappresenta un prodotto particolarmente specifico per i bambini, oltre che per tutta la famiglia. La casa produttrice, seguendo specifiche esigenze, ne ha mitizzato il gusto sfruttando la banana: soluzione anche qui molto efficace anche perché rimanda al frutto più indicato per l’assunzione del potassio.

 

 

Supradyn magnesio e potassio in bustine, contribuisce a riequilibrare e mantenere i livelli corretti di sali minerali. La sua particolarità è data anche dalla forte presenza di Vitamina C e Acido folico, Vitamine B6, B12 in composizione. Come gli altri, il suo utilizzo è indicato nei mesi particolarmente caldi, durante i quali la tendenza alla sudorazione eccessiva comporta la perdita di questi elementi. Inoltre, diversamente dagli altri, non contiene zucchero né glutine, e ha solo un minimo apporto di sale.

8. Eccesso di Potassio

L’iperkaliemia ossia l’eccesso di potassio nel sangue si verifica quando il minerale supera i 5.0 mmol/L e anche in questo caso il disturbo viene diagnosticato tramite esami del sangue.

Le condizioni a rischio per l’iperkaliemia prevede delle condizioni precisi:

  • livelli compresi tra 5.5 e 5.9 mmol/L, per cui il rischio viene considerato;
  • valori compresi tra 6.0 e 6.4mmol/L, in cui invece il rischio calcolato è moderato,
  • livelli superiori a 6.5 mmol/L, quando cioè il rischio è elevato.

Generalmente questo disturbo non presenta manifestazione di sintomi e solo nei casi più gravi si verificano anomalie del battito cardiaco. La terapia per il trattamento della iperkaliemia prevede e: la diminuzione dell’assunzione di potassio e la sospensione delle terapie farmacologiche.

Le molte cause che provocano questo disturbo sono: disturbi renali, relativi al funzionamento dei reni e un consumo eccessivo di integratori.

Se i reni non funzionano correttamente non riescono ad eliminare l’eccesso di potassio nel sangue provocando un aumento della sua concentrazione. Uno dei motivi di comparsa più comune della iperkaliemia lieve è poi l’uso di farmaci che diminuiscono l’afflusso di sangue ai reni.

I sintomi che compaiono in caso di disturbo grave sono nausea, battito cardiaco rallentato o debole e arresto cardiaco e per contrastarli occorre per questo diminuire il consumo di potassio o interrompere l’assunzione dei farmaci che non ne consentono l’eliminazione.

In caso di necessità si può ricorrere alla somministrazione per via orale o rettale di una resina che riassorbe il potassio in eccesso. La priorità nel corso di queste terapia è sempre ristabilire il livello del potassio alla normalità.

Quello che si può fare in questi casi è:

1 – somministrare il calcio per endovena;

2 – somministrare l’insulina e il glucosio che aiutano a far riassorbire il potassio;

3 – ricorrere a un inalatore antiasma.

Nel caso in cui queste terapie non si dimostrassero efficaci o nel caso in cui il soggetto soffrisse di insufficienza renale si può richiedere la dialisi.

Cosa ricordare quando si assume il Potassio:

Per curare questo disturbo si può provare ad aumentare il consumo di alimenti vegetali e diminuire invece l’apporto di sodio. Nella dieta può essere supportata anche dall’assunzione di integratori (che vengono presi per via orale) e di sali di potassio (somministrati per via endovenosa).

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Le domande più frequenti sul Potassio

Cos’è?

Un minerale fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo.

Dove si trova?

Questo minerale si trova soprattutto nei liquidi intracellulari, dove svolge le medesime funzioni svolte dal sodio.

Quali sono i rimedi naturali per la candida?

I rimedi naturali per la candida sono i fermenti lattici per il rafforzamento delle difese immunitarie.

Quando si verifica l’ipokaliemia ?

La carenza di potassio, si verifica quando la concentrazione del minerale nel sangue è meno di 3,5 mEq/l.

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